Collegamenti: Home | il mio Blog tradizionale | Su Facebook | Osservatorio sul razzismo in Italia

In questo periodo esiste un'area che sembra non vivere la crisi e la contrazione dell'industria italiana: è il campo dedicato alla produzione dell'energia rinnovabile. La prima industria che dovrebbe essere sostenuta è quella che produca Negawatt, cioè quella che realizza prodotti in parte diversi e di sicuro più efficienti di quelli attuali: si va da elettrodomestici ad alta efficienza, architettura bioclimatica, motori elettrici industriali ad alto consumo, trasformazione di plastiche in idrocarburi, co-generazione distribuita da biomasse, celle a combustibile e idrogeno, energia dai rifiuti con soluzioni innovative.
Vi è poi il campo delle auto elettriche, il presente dell'auto elettrica è poca cosa, per lo più confinata alle flotte aziendali e alle auto ibride, che affiancano ad un motore elettrico quello a combustione interna. Le previsioni però indicano una quota di mercato del 20-25% entro i prossimi 5-10 anni. Sono necessarie politiche locali come la liberalizzazione dei parcheggi per questo tipo di vetture, Ci vogliono centraline di ricarica distribuite nel territorio (in sicurezza) e una rete elettrica all'altezza.
Infine il campo della produzione di energia, finora concertata soprattutto sul solare fotovoltaico e termico. In questo campo la ricerca di personale è alta, il settore, dopo la grande espansione conosciuta negli scorsi anni in Italia, punta ancora a crescere inserendo negli organici delle aziende – sia produttori, che installatori e distributori - ingegneri, ma non solo. Nei cantieri, infatti, si richiedono anche periti con esperienza nelle tecnologie fotovoltaiche. Nella produzione e nella ricerca di nuovi materiali sono ricercati anche chimici e fisici. Mentre per lo sviluppo della rete commerciale ci si rivolge anche ad agenti provenienti da altri settori, con le conoscenze della tecnologia che trasforma l'energia solare in energia elettrica. Il mercato ormai è partito e forse si può anche spostare parte degli incentivi su altre forme di produzione, forse meno appariscenti, ma altrettanto (se non di più) efficaci.
Un esempio, che mi ha segnalato Giorgio Radelli, sono i cascami termici industriali: Lo sfruttamento di sorgenti termiche a bassa e media temperatura, e in particolar modo quelle da combustione di biomasse e dal recupero di cascami termici da processi industriali, ha avuto un costante sviluppo negli ultimi decenni, con un interesse che è andato aumentando di pari passo con la mutata sensibilità verso le problematiche del risparmio energetico e della salvaguardia dell’ambiente. In pratica si tratta di trasformare le caldaie industriali esistenti in sistemi cogenerativi di energia.
Insomma il settore potrebbe essere il motore (ecologico) che porterà la nostra provincia fuori dalla crisi, ma bisogna crederci ed investire in modo organico e mirato, senza tralasciare la formazione, basti pensare che ad oggi l'unico corso universitario dedicato in modo specifico all'argomento è a Roma, all'università di Tor Vergata. Eppure sarebbe una specializzazione interessante anche per i giovani milanesi.

0 Comments:

Post a Comment