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Nuovo blog

E' nato il mio nuovo blog www.robertocodazzi.it in cui continuare a parlare dei progetti e delle idee per Cernusco e non solo.
Vi aspetto.
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Sono stato l’unico candidato che ha detto chiaramente che non ci sarebbero stati apparentamenti prima che si votasse al primo turno. E ancora una volta ho colto nel segno, perché è ormai chiaro che a poche ore dal termine non ci saranno apparentamenti per il ballottaggio.

Guido Podestà invece ha smentito di aver chiesto apparentamenti, poi li ha chiesti e viene smentito nuovamente dai fatti, come è successo per l’Udc. Proprio con l’Udc ieri c’è stato un confronto sereno e disteso su alcuni temi strategici come la città metropolitana, la famiglia e ci siamo riservati anche di discutere gli assetti di giunta.

In ogni caso ci rivedremo dopo lunedì e parleremo alla luce del sole sia ai dirigenti di partito che agli elettori dell’Udc per sottolineare il nostro impegno a favore di temi quali appunto la famiglia e la città metropolitana.

Trovo positiva anche l’apertura che c’è stata da parte del Prc e degli altri partiti che hanno sostenuto il candidato Massimo Gatti, il quale ha detto che non contribuirà a far vincere la destra.

In questo modo si riporta su un ambito naturale il confronto che si potrà sviluppare ulteriormente dando garanzie sulle tematiche ambientali a partire dalla tutela del Parco Agricolo Sud Milano e dicendo che c’è un terreno comune di lavoro e confronto.

Ma mi rivolgo anche agli elettori delle liste più piccole, i quali hanno già scelto di non volere lo stesso colore in Comune, Provincia e Regione. Io per loro rappresento il pluralismo che loro hanno già dimostrato di volere.

A poco più di una settimana dal ballottaggio quindi sento una grande motivazione e sono sicuro che qui ci sono tutte le condizioni per riconfermare la mia amministrazione.

Filippo Penati

Partiamo dall'ombelico, cioè dal mio risultato. I Verdi alle elezioni europee si sono presentati all'interno della lista Sinistra e Libertà che ha raccolto 345 voti (2,05%). Alla provincia le lista che si richiamavano a SeL erano almeno due Sinistra per la Provincia di Milano (125 voti) e i Verdi (642 voti). Da dove provengono i voti presi dai Verdi a livello provinciale ma non alle europee?

Il PD ha perso 794 voti, l'Italia dei Valori 321. Certo la Lista Penati ha pescato 247 voti nel bacino del PD e Rifondazione Comunista con Danilo ha fatto un bel balzo in avanti da 664 voti europei (con dentro i Comunisti Italiani) a 779 provinciali. Il dato andrebbe letto così: un candidato fortemente radicato sul territorio restituisce credibilità anche all'istituzione meno considerata, come quella provinciale. Personalmente, a Cernusco, ho fatto il secondo miglior risultato a livello provinciale portando i Verdi, che non hanno una sezione sul territorio, al 4,32%, dietro soltanto al risultato dell'assessore all'ambiente uscente nel proprio comune di residenza (4,52%). Per capire il risultato eccezionale basta confrontarlo con quello del vice-sindaco di Pioltello candidata nella Lista Penati, sul collegio (comprendendo cioè anche Pioltello) ha preso 638 voti contro 836.

Guardando gli altri schieramenti il PDL ha perso circa mille voti tra Europee (5633) e Provincia (4638) mentre la Lega ha perso oltre 300 voti (2634 contro 2310). L'emorragia di voti più grande, in percentuale, però l'ha subita l'UDC che alle europee ha raccolto 1010 voti, mentre alle provinciali, pur candidando Vavassori, cernuschese e già consigliere comunale, ha ricevuto solo 795 voti; dimostrando che non basta mettere una persona di Cernusco per far crescere i voti, c'è bisogno anche di qualità.

Un'altra riflessione può essere fatta confrontando le elezioni provinciali con le comunali di due anni fa: Eugenio Comincini ottenne al primo turno 7322 voti, pari al 40.97%, in questa tornata, sommando i voti di Penati e Gatti (che raccolgono le forze che sostengono Comincini) si raggiungono i 7271 voti, che grazie alla peggiore affluenza equivalgono al 43.61% dei voti. Questo segna una crescita della sinistra in comune. Sono elezioni diverse, ma qualcosa vorrà pur dire...

A livello di collegio, non credo che si arriverà ad eleggere nessuno dei candidati. Personalmente sono al quarto posto tra i Verdi che, in caso di vittoria di Penati, eleggerebbero un solo consigliere. Rifondazione è andata molto bene ma non credo riuscirà ad eleggere alcun rappresentate, gli altri hanno percentuali abbastanza basse sia a destra che a sinistra.

Un grandissimo grazie alle 835 persone che hanno aggiunto il loro voto al mio!

I Verdi hanno raccolto 836 nel collegio 40 Pioltello - Cernusco con una percentuale del 2,90%. A Cernusco ho raccolto 642 pari al 4,32% e a Pioltello 194 voti pari all'1,39%. Un ottimo risultato. A livello provinciale i Verdi hanno il 2.05%, con 2289 su 2905.

A breve l'analisi.

L'immigrazione come risorsa, combattere la paura del diverso, ricchezza della diversità. Sono begli slogan ma purtroppo difficilmente sono tramutatili in pratiche buone perchè ci si lascia attirare dalle operazioni di immagine, vari tavoli, osservazioni, cabine di regia...

In Italia e all'estero esistono però buone pratiche che ho avuto la fortuna di poter studiare ed approfondire all'interno dei miei vari studi di Sociologia ed Educazione.

Il Portiere Sociale
All'interno di quartieri particolarmente disagiati, a Trieste, è stata proposta la figura del Portiere-Educatore. Il Portiere aiuta le persone che risiedono in un palazzo/quartiere ad esprimere le loro necessità facendo sì che queste da latenti diventino una domanda a cui le strutture comunali e statali possano dare risposta. E' una figura poliedrica e il punto di incontro privilegiato delle diverse risorse presenti sul territorio: agisce come educatore ed animatore comunitario ma anche consulente per gli adulti e le famiglie.

Formazione professionale mirata

Nelle periferie di Madrid, dove è fortissima la presenza gitana, ho studiato alcuni progetti che prevedevano interventi formativi concentrati nel tempo e volti soprattutto ai mestieri artigiani di cui c'è grande richiesta ma poca disponibilità di mano d'opera come la falegnameria e l'idraulica. Target privilegiato erano i giovani gitani che si preparavano a creare una famiglia alla soglia dei diciott'anni e non avevano così modo di seguire i tempi lunghi della formazione tradizionale. Formazione e lavoro sono i primi indispensabili passi verso l'integrazione.

Diritto di voto
Per storia personale e lavorativa mi sono trovato a combattere per i diritti civili e politici delle comunità immigrate. Il mio impegno, se verrò eletto in Provincia, è quello di presentare una mozione che chieda il diritto di voto per gli immigrati residenti, siano essi comunitari ed extracomunitari. Il Capitolo C della Convenzione di Strasburgo del 1992 lo prevede, già diversi comuni italiani l'hanno fatto senza aspettare il Governo nazionale.

E adesso un video musicale che più che una canzone è un manifesto programmatico, dedicato ad Abba:

La storia è nota: un'industria chimica ha sotterrato nella zona compresa tra Rodano e Pioltello rifiuti paricolosi (nerofumo e metalli pesanti) tra gli anni '50 e l'inizio degli anni '80 senza adeguate strutture di contenimento. Nel '94 l'allora assessore all'ambiente regionale Carlo Monguzzi inizia un iter burocratico per arrivare ad una bonifica dell'area che nel frattempo sta mettendo a rischio le falde idriche. Nel 2000 l'azienda fallisce lasciando il suo carico di rifiuti tossici stipati in tre discariche. Da allora non si è mai riusciti a mettere d'accordo tutti gli enti interessati alla bonifica limitandosi ad intervenire con azioni spot dal costo di qualche centinaio di migliaia di euro all'anno (350.000 euro solo nel 2007). La questione arriva sul tavolo dell'unione europea che intima all'Italia di occuparsi della salute dei suoi cittadini. Lo Stato praticamente se ne lava le mani e nel dicembre del 2008 viene firmato un accordo tra Ministero dell'Ambiente, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Rodano, Pioltello e un operatore commerciale secondo il quale l'area sarebbe stata in gran parte trasformata in centro commerciale (100.000 mq su 300.000) e l'operatore avrebbe provveduto alla bonifica delle discariche.

Da allora però alcune cose sono cambiate, l'operatore, in difficoltà economiche, si è sfilato e una delle industrie ancora attiva sull'area ha avanzato un ricorso al TAR contro l'accordo di programma sostenendo che deve pagare chi inquina e non chi produce, in seguito, sulla stessa area. Sta di fatto che la bonifica che doveva partire è praticamente ferma al palo. L'Unione Europea che aveva concesso (già posticipando il termine ultimo) tempo fino al 26 giugno prossimo per la bonifica delle aree più a rischio pena una multa di 20 milioni di euro e 100.000 euro per ogni giorno sucessivo.

Ora Formigoni sembra volersi accollare parte delle spese di bonifica, che non potrà essere completata entro la data richiesta dalla UE, che sarà pagata quindi con soldi pubblici, senza andara ad intaccare la concessione per la costruzione di un centro commerciale (due volte il Carosello, per capirci) in un'area che non ha certo bisogno di un nuov grosso punto di vendita.

La domanda da porci ora è cosa proporre in alternativa, soprattutto se la bonifica sarà effettuata con soldi pubblici? Le proposte non mancano e sarebbero anche più rispettose della vocazione industriale dell'area: creare un grosso parco solare di circa 45 MegaWatt, creare un "polo del freddo" sfruttando la sinergia con le industrie presenti, oppure una centrale di teleriscaldamento alimentata ad idrogeno.

La Provincia non può nascondersi dietro ad un accordo che il privato non sta rispettando, va ripreso in mano e cambiato. Sempre sperando di non essere troppo in ritardo per salvare le nostre falde acquifere.

Qui il servizio di febbraio del TG Regione

Quasi la metà del territorio della Provincia di Milano entro pochi anni sarà occupato da edifici. Se i 189 Comuni del milanese daranno corso ai loro piani di urbanizzazione, il consumo di suolo passerà dal 35,2% per al 42% (fonte: Atlante sul consumo di suolo, Centro studi Pim). Il picco di urbanizzazione è nella zona del nord Milano, coperta da cemento per l’82,1 per cento. A Milano città si parla del 69,9 per cento di suolo consumato, la zona di Legnano è al 54,2 per cento, quella di Rho al 58,5.

I verdi in questi 5 anni di governo in provincia si sono battuti, SPESSO DA SOLI, contro il consumo di suolo e in particolare hanno proposto un piano territoriale di coordinamento della provincia che mette un limite alla crescita del consumo di suolo.

Una soglia di sostenibilità per garantire la capacità del territorio di rigenerarsi, per conciliare le esigenze di sviluppo con progetti di equilibrio delle risorse ambientali e territoriali e per indirizzare le nuove aree dismesse o da riqualificare, posizionate sulle principali linee di trasporto pubblico.

Lunedì scorso si è tenuta una manifestazione di protesta contro la nuova sperimentazione delle rotte aeree in decollo da Linate convocata dai comitati di quartiere della zona 3 di Milano. La situazione non è molto cambiata da quando il 21 giugno scorso i comuni del Comitato Rotte Comuni avevano portato la protesta all’interno dell’aeroporto stesso. Ora la situazione è in stallo, i comuni e gli enti che partecipano alla Commissione Aeroportuale hanno deciso di spalmare le rotte in decollo su un numero maggiore di comuni allungando il percorso e coinvolgendo più cittadini. Allo stesso tempo il comune di Segrate ha approvato nuovi piani edilizi proprio a ridosso dello scalo aereo, che in futuro protesteranno per il rumore. La questione Linate però non si può risolvere contrapponendo un comune all’altro ma ragionando insieme sulla questione.

Sono convinto che Linate sia ormai inserito in un contesto abitativo così denso che non è possibile pensare ad un suo sviluppo, anzi, in prospettiva futura va ridotto a City Airport con forti limitazione sul numero di decolli e sugli orari di utilizzo. Questa, che deve essere una strategia a medio termine accompagnata da un potenziamento dei collegamenti con Cadorna, ha bisogno anche di azione da compiere nell’immediato:

* Possibilità di ingresso nella Commissione Aeroportuale di Linate di Cernusco (che ora sopporta oltre il 40% dei voli) e dei comuni interessati;
* Istallazione di centraline di rilevazione dell’inquinamento acustico anche a Cernusco e Piotello, poiché ad oggi si trovano solo sul territorio di Segrate (vedi mappa);
* Individuazione di percorsi ottimali per le virate dei voli diretti a sud, attualmente avvengono sopra zone densamente abitate, e stop a nuove costruzioni intorno allo scalo.


Questi punti saranno raggiunti solo se Provincia, comuni già rappresentati, comuni non rappresentati e comitati di zona capiranno che il problema Linate non consiste solo nel “non sopra il mio tetto”.

Attualmente, dall'ultimo censimento di circa un mese fa, nella Cascina Bareggiate che si affaccia sulla Padana Superiore poco dopo l'Auchan risiedono abusivamente 193 persone, tutte di etnia rom, la maggior parte originarie della regione di Dolj. Per alcuni si tratta di un problema di sicurezza e di ordine pubblico, io sono convinto che prima di tutto si tratti di un problema di dignità umana. Prima ancora che immigrati, che potenziali ladri o malfattori, nella Cascina risiedono delle persone, giunte qui dopo gli sgomberi forzati effettuati da Decorato a Milano il quale non si è chiesto dove sarebbero andate centinaia di persone lasciate senza casa.

Lo sgombero non può essere la soluzione. Per citare don Colmegna, che si confronta quotidianamente con queste situazioni: «L'importante è stare nel mezzo, uscire da una logica di abbandono dei campi e della distinzione tra regolari e irregolari e riuscire, anche, a uscire da un clima di emergenza. Ma, dall'altra parte, è necessario condannare ogni barbarie e ogni situazione di inciviltà, anche quando resta confinata all'interno di un clan e non esce dai confini di un campo».

Una possibile via d'uscita sono i cosiddetti "Patti di Legalità" e di socialità già sperimentati con successo in altri campi del milanese: il patto vuol dire alla fine rivendicare l'importanza di creare un rapporto con questa gente, costruire percorsi di uscita in cui siano tutelati e avvantaggiati donne e bambini. Bisogna affrontare il problema della qualità dell'abitare, delle presenze temporanee nei campi e dell'inserimento scolastico e lavorativo di bambini e giovani. Se si percorre questa via sarà possibile restituire dignità alle persone e una normalità al Parco delle Cascine che deve intraprendere una strada di apertura alle città su cui si affaccia.

Rispetto a questo punto la Provincia può e deve giocare un ruolo decisivo mettendo a disposizione risorse economiche per acquisire parte dei terreni del Parco e attrezzarlo con percorsi ciclopedonali ed aree con panchine e tavole, provvedendo anche ad una adeguata piantumazione. In questo modo si metterà al riparo un grosso polmone verde da future speculazioni e si garantirà che sulla strada Padana Superiore non andranno ad insistere altri importanti centri abitativi che intaserebbero una direttrice già al limite del collasso.

Un ulteriore punto su cui mi impegno è quello dell'integrazione del Parco delle Cascine con altri istituti sovracomunali per garantire una maggiore stabilità al Parco, in quel modo, infatti, futuri piani di lottizzazione dovrebbero passare attraverso l'approvazione di diverse amministrazioni comunali.