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Sono stato l’unico candidato che ha detto chiaramente che non ci sarebbero stati apparentamenti prima che si votasse al primo turno. E ancora una volta ho colto nel segno, perché è ormai chiaro che a poche ore dal termine non ci saranno apparentamenti per il ballottaggio.

Guido Podestà invece ha smentito di aver chiesto apparentamenti, poi li ha chiesti e viene smentito nuovamente dai fatti, come è successo per l’Udc. Proprio con l’Udc ieri c’è stato un confronto sereno e disteso su alcuni temi strategici come la città metropolitana, la famiglia e ci siamo riservati anche di discutere gli assetti di giunta.

In ogni caso ci rivedremo dopo lunedì e parleremo alla luce del sole sia ai dirigenti di partito che agli elettori dell’Udc per sottolineare il nostro impegno a favore di temi quali appunto la famiglia e la città metropolitana.

Trovo positiva anche l’apertura che c’è stata da parte del Prc e degli altri partiti che hanno sostenuto il candidato Massimo Gatti, il quale ha detto che non contribuirà a far vincere la destra.

In questo modo si riporta su un ambito naturale il confronto che si potrà sviluppare ulteriormente dando garanzie sulle tematiche ambientali a partire dalla tutela del Parco Agricolo Sud Milano e dicendo che c’è un terreno comune di lavoro e confronto.

Ma mi rivolgo anche agli elettori delle liste più piccole, i quali hanno già scelto di non volere lo stesso colore in Comune, Provincia e Regione. Io per loro rappresento il pluralismo che loro hanno già dimostrato di volere.

A poco più di una settimana dal ballottaggio quindi sento una grande motivazione e sono sicuro che qui ci sono tutte le condizioni per riconfermare la mia amministrazione.

Filippo Penati

Partiamo dall'ombelico, cioè dal mio risultato. I Verdi alle elezioni europee si sono presentati all'interno della lista Sinistra e Libertà che ha raccolto 345 voti (2,05%). Alla provincia le lista che si richiamavano a SeL erano almeno due Sinistra per la Provincia di Milano (125 voti) e i Verdi (642 voti). Da dove provengono i voti presi dai Verdi a livello provinciale ma non alle europee?

Il PD ha perso 794 voti, l'Italia dei Valori 321. Certo la Lista Penati ha pescato 247 voti nel bacino del PD e Rifondazione Comunista con Danilo ha fatto un bel balzo in avanti da 664 voti europei (con dentro i Comunisti Italiani) a 779 provinciali. Il dato andrebbe letto così: un candidato fortemente radicato sul territorio restituisce credibilità anche all'istituzione meno considerata, come quella provinciale. Personalmente, a Cernusco, ho fatto il secondo miglior risultato a livello provinciale portando i Verdi, che non hanno una sezione sul territorio, al 4,32%, dietro soltanto al risultato dell'assessore all'ambiente uscente nel proprio comune di residenza (4,52%). Per capire il risultato eccezionale basta confrontarlo con quello del vice-sindaco di Pioltello candidata nella Lista Penati, sul collegio (comprendendo cioè anche Pioltello) ha preso 638 voti contro 836.

Guardando gli altri schieramenti il PDL ha perso circa mille voti tra Europee (5633) e Provincia (4638) mentre la Lega ha perso oltre 300 voti (2634 contro 2310). L'emorragia di voti più grande, in percentuale, però l'ha subita l'UDC che alle europee ha raccolto 1010 voti, mentre alle provinciali, pur candidando Vavassori, cernuschese e già consigliere comunale, ha ricevuto solo 795 voti; dimostrando che non basta mettere una persona di Cernusco per far crescere i voti, c'è bisogno anche di qualità.

Un'altra riflessione può essere fatta confrontando le elezioni provinciali con le comunali di due anni fa: Eugenio Comincini ottenne al primo turno 7322 voti, pari al 40.97%, in questa tornata, sommando i voti di Penati e Gatti (che raccolgono le forze che sostengono Comincini) si raggiungono i 7271 voti, che grazie alla peggiore affluenza equivalgono al 43.61% dei voti. Questo segna una crescita della sinistra in comune. Sono elezioni diverse, ma qualcosa vorrà pur dire...

A livello di collegio, non credo che si arriverà ad eleggere nessuno dei candidati. Personalmente sono al quarto posto tra i Verdi che, in caso di vittoria di Penati, eleggerebbero un solo consigliere. Rifondazione è andata molto bene ma non credo riuscirà ad eleggere alcun rappresentate, gli altri hanno percentuali abbastanza basse sia a destra che a sinistra.

Un grandissimo grazie alle 835 persone che hanno aggiunto il loro voto al mio!

I Verdi hanno raccolto 836 nel collegio 40 Pioltello - Cernusco con una percentuale del 2,90%. A Cernusco ho raccolto 642 pari al 4,32% e a Pioltello 194 voti pari all'1,39%. Un ottimo risultato. A livello provinciale i Verdi hanno il 2.05%, con 2289 su 2905.

A breve l'analisi.

L'immigrazione come risorsa, combattere la paura del diverso, ricchezza della diversità. Sono begli slogan ma purtroppo difficilmente sono tramutatili in pratiche buone perchè ci si lascia attirare dalle operazioni di immagine, vari tavoli, osservazioni, cabine di regia...

In Italia e all'estero esistono però buone pratiche che ho avuto la fortuna di poter studiare ed approfondire all'interno dei miei vari studi di Sociologia ed Educazione.

Il Portiere Sociale
All'interno di quartieri particolarmente disagiati, a Trieste, è stata proposta la figura del Portiere-Educatore. Il Portiere aiuta le persone che risiedono in un palazzo/quartiere ad esprimere le loro necessità facendo sì che queste da latenti diventino una domanda a cui le strutture comunali e statali possano dare risposta. E' una figura poliedrica e il punto di incontro privilegiato delle diverse risorse presenti sul territorio: agisce come educatore ed animatore comunitario ma anche consulente per gli adulti e le famiglie.

Formazione professionale mirata

Nelle periferie di Madrid, dove è fortissima la presenza gitana, ho studiato alcuni progetti che prevedevano interventi formativi concentrati nel tempo e volti soprattutto ai mestieri artigiani di cui c'è grande richiesta ma poca disponibilità di mano d'opera come la falegnameria e l'idraulica. Target privilegiato erano i giovani gitani che si preparavano a creare una famiglia alla soglia dei diciott'anni e non avevano così modo di seguire i tempi lunghi della formazione tradizionale. Formazione e lavoro sono i primi indispensabili passi verso l'integrazione.

Diritto di voto
Per storia personale e lavorativa mi sono trovato a combattere per i diritti civili e politici delle comunità immigrate. Il mio impegno, se verrò eletto in Provincia, è quello di presentare una mozione che chieda il diritto di voto per gli immigrati residenti, siano essi comunitari ed extracomunitari. Il Capitolo C della Convenzione di Strasburgo del 1992 lo prevede, già diversi comuni italiani l'hanno fatto senza aspettare il Governo nazionale.

E adesso un video musicale che più che una canzone è un manifesto programmatico, dedicato ad Abba:

La storia è nota: un'industria chimica ha sotterrato nella zona compresa tra Rodano e Pioltello rifiuti paricolosi (nerofumo e metalli pesanti) tra gli anni '50 e l'inizio degli anni '80 senza adeguate strutture di contenimento. Nel '94 l'allora assessore all'ambiente regionale Carlo Monguzzi inizia un iter burocratico per arrivare ad una bonifica dell'area che nel frattempo sta mettendo a rischio le falde idriche. Nel 2000 l'azienda fallisce lasciando il suo carico di rifiuti tossici stipati in tre discariche. Da allora non si è mai riusciti a mettere d'accordo tutti gli enti interessati alla bonifica limitandosi ad intervenire con azioni spot dal costo di qualche centinaio di migliaia di euro all'anno (350.000 euro solo nel 2007). La questione arriva sul tavolo dell'unione europea che intima all'Italia di occuparsi della salute dei suoi cittadini. Lo Stato praticamente se ne lava le mani e nel dicembre del 2008 viene firmato un accordo tra Ministero dell'Ambiente, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Rodano, Pioltello e un operatore commerciale secondo il quale l'area sarebbe stata in gran parte trasformata in centro commerciale (100.000 mq su 300.000) e l'operatore avrebbe provveduto alla bonifica delle discariche.

Da allora però alcune cose sono cambiate, l'operatore, in difficoltà economiche, si è sfilato e una delle industrie ancora attiva sull'area ha avanzato un ricorso al TAR contro l'accordo di programma sostenendo che deve pagare chi inquina e non chi produce, in seguito, sulla stessa area. Sta di fatto che la bonifica che doveva partire è praticamente ferma al palo. L'Unione Europea che aveva concesso (già posticipando il termine ultimo) tempo fino al 26 giugno prossimo per la bonifica delle aree più a rischio pena una multa di 20 milioni di euro e 100.000 euro per ogni giorno sucessivo.

Ora Formigoni sembra volersi accollare parte delle spese di bonifica, che non potrà essere completata entro la data richiesta dalla UE, che sarà pagata quindi con soldi pubblici, senza andara ad intaccare la concessione per la costruzione di un centro commerciale (due volte il Carosello, per capirci) in un'area che non ha certo bisogno di un nuov grosso punto di vendita.

La domanda da porci ora è cosa proporre in alternativa, soprattutto se la bonifica sarà effettuata con soldi pubblici? Le proposte non mancano e sarebbero anche più rispettose della vocazione industriale dell'area: creare un grosso parco solare di circa 45 MegaWatt, creare un "polo del freddo" sfruttando la sinergia con le industrie presenti, oppure una centrale di teleriscaldamento alimentata ad idrogeno.

La Provincia non può nascondersi dietro ad un accordo che il privato non sta rispettando, va ripreso in mano e cambiato. Sempre sperando di non essere troppo in ritardo per salvare le nostre falde acquifere.

Qui il servizio di febbraio del TG Regione

Quasi la metà del territorio della Provincia di Milano entro pochi anni sarà occupato da edifici. Se i 189 Comuni del milanese daranno corso ai loro piani di urbanizzazione, il consumo di suolo passerà dal 35,2% per al 42% (fonte: Atlante sul consumo di suolo, Centro studi Pim). Il picco di urbanizzazione è nella zona del nord Milano, coperta da cemento per l’82,1 per cento. A Milano città si parla del 69,9 per cento di suolo consumato, la zona di Legnano è al 54,2 per cento, quella di Rho al 58,5.

I verdi in questi 5 anni di governo in provincia si sono battuti, SPESSO DA SOLI, contro il consumo di suolo e in particolare hanno proposto un piano territoriale di coordinamento della provincia che mette un limite alla crescita del consumo di suolo.

Una soglia di sostenibilità per garantire la capacità del territorio di rigenerarsi, per conciliare le esigenze di sviluppo con progetti di equilibrio delle risorse ambientali e territoriali e per indirizzare le nuove aree dismesse o da riqualificare, posizionate sulle principali linee di trasporto pubblico.

Lunedì scorso si è tenuta una manifestazione di protesta contro la nuova sperimentazione delle rotte aeree in decollo da Linate convocata dai comitati di quartiere della zona 3 di Milano. La situazione non è molto cambiata da quando il 21 giugno scorso i comuni del Comitato Rotte Comuni avevano portato la protesta all’interno dell’aeroporto stesso. Ora la situazione è in stallo, i comuni e gli enti che partecipano alla Commissione Aeroportuale hanno deciso di spalmare le rotte in decollo su un numero maggiore di comuni allungando il percorso e coinvolgendo più cittadini. Allo stesso tempo il comune di Segrate ha approvato nuovi piani edilizi proprio a ridosso dello scalo aereo, che in futuro protesteranno per il rumore. La questione Linate però non si può risolvere contrapponendo un comune all’altro ma ragionando insieme sulla questione.

Sono convinto che Linate sia ormai inserito in un contesto abitativo così denso che non è possibile pensare ad un suo sviluppo, anzi, in prospettiva futura va ridotto a City Airport con forti limitazione sul numero di decolli e sugli orari di utilizzo. Questa, che deve essere una strategia a medio termine accompagnata da un potenziamento dei collegamenti con Cadorna, ha bisogno anche di azione da compiere nell’immediato:

* Possibilità di ingresso nella Commissione Aeroportuale di Linate di Cernusco (che ora sopporta oltre il 40% dei voli) e dei comuni interessati;
* Istallazione di centraline di rilevazione dell’inquinamento acustico anche a Cernusco e Piotello, poiché ad oggi si trovano solo sul territorio di Segrate (vedi mappa);
* Individuazione di percorsi ottimali per le virate dei voli diretti a sud, attualmente avvengono sopra zone densamente abitate, e stop a nuove costruzioni intorno allo scalo.


Questi punti saranno raggiunti solo se Provincia, comuni già rappresentati, comuni non rappresentati e comitati di zona capiranno che il problema Linate non consiste solo nel “non sopra il mio tetto”.

Attualmente, dall'ultimo censimento di circa un mese fa, nella Cascina Bareggiate che si affaccia sulla Padana Superiore poco dopo l'Auchan risiedono abusivamente 193 persone, tutte di etnia rom, la maggior parte originarie della regione di Dolj. Per alcuni si tratta di un problema di sicurezza e di ordine pubblico, io sono convinto che prima di tutto si tratti di un problema di dignità umana. Prima ancora che immigrati, che potenziali ladri o malfattori, nella Cascina risiedono delle persone, giunte qui dopo gli sgomberi forzati effettuati da Decorato a Milano il quale non si è chiesto dove sarebbero andate centinaia di persone lasciate senza casa.

Lo sgombero non può essere la soluzione. Per citare don Colmegna, che si confronta quotidianamente con queste situazioni: «L'importante è stare nel mezzo, uscire da una logica di abbandono dei campi e della distinzione tra regolari e irregolari e riuscire, anche, a uscire da un clima di emergenza. Ma, dall'altra parte, è necessario condannare ogni barbarie e ogni situazione di inciviltà, anche quando resta confinata all'interno di un clan e non esce dai confini di un campo».

Una possibile via d'uscita sono i cosiddetti "Patti di Legalità" e di socialità già sperimentati con successo in altri campi del milanese: il patto vuol dire alla fine rivendicare l'importanza di creare un rapporto con questa gente, costruire percorsi di uscita in cui siano tutelati e avvantaggiati donne e bambini. Bisogna affrontare il problema della qualità dell'abitare, delle presenze temporanee nei campi e dell'inserimento scolastico e lavorativo di bambini e giovani. Se si percorre questa via sarà possibile restituire dignità alle persone e una normalità al Parco delle Cascine che deve intraprendere una strada di apertura alle città su cui si affaccia.

Rispetto a questo punto la Provincia può e deve giocare un ruolo decisivo mettendo a disposizione risorse economiche per acquisire parte dei terreni del Parco e attrezzarlo con percorsi ciclopedonali ed aree con panchine e tavole, provvedendo anche ad una adeguata piantumazione. In questo modo si metterà al riparo un grosso polmone verde da future speculazioni e si garantirà che sulla strada Padana Superiore non andranno ad insistere altri importanti centri abitativi che intaserebbero una direttrice già al limite del collasso.

Un ulteriore punto su cui mi impegno è quello dell'integrazione del Parco delle Cascine con altri istituti sovracomunali per garantire una maggiore stabilità al Parco, in quel modo, infatti, futuri piani di lottizzazione dovrebbero passare attraverso l'approvazione di diverse amministrazioni comunali.

Ecco un posizionamento geografico degli interventi che intendo promuovere nel caso di elezione in Consoglio Provinciale.


Visualizza Proposte per Cernusco e Pioltello di Roberto Codazzi, candidato in provincia di Milano in una mappa di dimensioni maggiori

In questi giorni sto incontrando i rappresentati della Lista per Pioltello e del comitato di quartiere di Limito che mi stanno aiutando a farmi un'idea dei problemi legati a quella città. Su Cernusco, invece, sono decisamente preparato, per questo che ho deciso dedicargli un volantino apposta:

clicca sull'immagine per aprire il volantino

Prima ancora di dotare i palazzi ed edifici pubblici di pannelli fotovoltaici e solari c'è una cosa da fare con urgenza: mettere loro un cappotto termico!

Centoventi milioni di euro, questo il fabbisogno per abbattere in modo significativo gli sprechi e le emissioni di anidride carbonica dagli edifici di proprietà comunale. Per farlo occorrerebbe intervenire sugli involucri degli edifici, sistemando tetti, cappotti e serramenti, sostituire vecchie caldaie con impianti a condensazione e, solo alla fine, installare pannelli fotovoltaici.

Facciamo un esempio, a Pioltello più dei due terzi degli edifici sono antecedenti il 1980 e quindi ad ogni legislazione che ne regolasse il controllo dei consumi, questi palazzi disperdono nell'ambiente fin ad oltre il 60% del calore che dissipiamo dai caloriferi. Nessuno, in inverno, per stare al caldo continuerebbe a bere cioccolata restando in maglietta. Quindi bisogna investire per mettere ai palazzi il cappotto, a conti fatti, visto che si risparmia moltissimo in costi di riscaldamento, l'investimento si ripaga da solo ma la Provincia deve essere il motore del cambiamento aggiungendo incentivi locali a quelli statali. Meno calore necessario per riscaldasi, meno petrolio bruciato, meno gas bruciato, meno costi di riscaldamento e soprattutto meno emissioni nell'aria. Staremo più caldi e con i polmoni più puliti. (e lo stesso vale per il condizionamento in estate...)

ciao
sono un abitante di cernusco che forse ti voterà
padre famiglia 40 anni 2 figlie piccole con voglia di una Cernusco migliore
in realtà non vorrei votare alle provinciali perché sono un ente INUTILE CHE SPENDE SOLO SOLDI E NON FA NIENTE. inoltre tra 2 anni dovrà essere sciolto con la riforma....
vediamo se riesci a convincermi invece a andare a votare

Ecco la mia risposta
ciao,
non starò certo qui a difendere la provincia come istituzione, che effettivamente, con le dovute accortezze potrebbe essere abolita senza troppo intaccate il nostro sistema democratico. Il punto è, però, cosa ne facciamo di questa istituzione fintanto che c'è?

In questo momento la provincia è ancora titolare di alcune deleghe importanti: rifiuti, lavoro, formazione e gestione dei parchi.

Si posso scegliere due cose, lasciare che siano altri ad amministrare questi temi (per le elezioni non c'è quorum) oppure far sì che vengano gestiti al meglio, naturalmente essendo pronti a farsi da parte, se e quando le province verranno sciolte.

In questi anni la provincia, oltre alle manifestazioni di facciata, credo abbia avanzato qualche riforma importante come l'istituzione delle agenzie per la formazione, l'orientamento ed il lavoro che dovrebbero accorpare i vari centri di formazione e quelli per l'impiego. Un altra battaglia vinta è stata quella per la difesa dei confini del parco agricolo sud milano dalle mire espansionistiche della giunta meneghina e di segrate (per citarne alcune), oppure la decisione di non costruire ulteriori inceneritori.

Sicuramente non tutto quello che è stato fatto è stato positivo, però sono convinto, all'interno degli ambiti che citavo sopra, che, finchè esiste, è bene che la provincia funzioni al meglio e per la tutela del territorio come bene comune.

Un esempio di ciò a Cernusco è l'istituzione del parco delle cave che tutelerà a prescindere da chi amministrerà il comune in futuro tutta l'area a nord ovest della città dalle speculazioni edilizie.

Un grazie per avermi scritto,
sono sempre a disposizione.

Il sacchetto di plastica è tra i dodici rifiuti plastici che si trovano più comunemente dispersi nell'ambiente contribuisce nell'arrecare all'ambiente i gravi danni ed ha una durata media di vita di 12 minuti.

La produzione di plastica assorbe l' 8% della produzione mondiale di petrolio. Al ritmo di crescita attuale il mondo produce 200 milioni di tonnellate di plastica all'anno di cui solamente il 3% viene riciclato; in altre parole 97% della plastica prodotta a livello mondiale non viene riciclata.

Perché usare per pochi minuti un oggetto che può durare anche cento anni ?
Stiamo parlando del sacchetto di plastica che spesso ci viene dato “gratuitamente “ma per cui tutti paghiamo un caro prezzo!
- Costituisce un’inutile spreco di risorse energetiche non rinnovabili, deriva dal petrolio
- Deturpa e inquina per centinaia di anni ogni luogo del pianeta
- Per opera di agenti naturali e attraverso scarichi e corsi d’acqua raggiunge mari e oceani dove diventa un serial killer.

La scelta di ammazzare il sacchetto di plastica per il momento è lasciata alla coscienza ecologica e alle valutazioni di convenienza delle singole catene commerciali, e questo nonostante una direttiva europea che prevede la loro eliminazione entro il 2010. Una Provincia davvero verde deve eliminare il problema rifiuti dalla radice!

Durante questo mandato sono nate le Agenzie per la Formazione, l'Orientamento e il Lavoro in Provincia di Milano. Per i non addetti ai lavori si tratta di sette aziende speciali costituite per il 33% da capitale provinciale e per il rimanente 66% da capitale dei comuni coinvolti; il loro compito è gestire tutta la partita relativa all'orientamento al lavoro, la formazione professionale e i centri per l'impiego, in maniera tangenziale toccano anche il discorso inserimento lavorativo per le categorie protette. La costituzione di queste agenzie hanno da una parte portato ad una semplificazione data dall'aver accolto al loro interno tutti i vari enti e consorzi comunali, dall'altra dovrebbe portare un maggiore radicamento con il territorio. Ma le Agenzie sono uno strumento, non la soluzione al problema della formazione e del lavoro.

In questo momento si possono registrare alcune criticità:
- la necessità di un rilancio della “cultura tecnico, tecnologica, scientifica, professionale”;
- la necessità di considerare l’istruzione e la formazione risorse produttive, non subordinate ad altre politiche;
- la necessità di un rinnovamento della cultura e della pratica formative, ciò che può essere possibile attraverso il confronto, la sinergia, l’integrazione (parola chiave quest’ultima) tra culture ed esperienze formative diverse;
- la necessità di dar vita ad una coerente ed efficace programmazione territoriale dell’offerta di istruzione e formazione attenta alle necessità dei territori ed alle loro caratteristiche e capace di fare dell’istruzione e della formazione leve per lo sviluppo ai vari livelli dei territori.

Una possibile risposta potrebbero essere i poli formativi, luoghi, cioè, dove si incrociano pubblico e privato: attraverso il Polo formativo si cerca, da un lato, di dare continuità e spessore all’offerta di carattere tecnico/tecnologico/professionale, dall’altro, di prendersi carico, per così dire, di tutta la formazione necessaria in rapporto ai settori produttivi/professionali volta a volta individuati.

C’è, però, bisogno di una “regia”, di un “luogo” capace di una visione ampia dei problemi da affrontare, un “luogo” che possa fungere da riferimento per l’insieme del sistema di istruzione formazione. E questo luogo non può che essere interpretato dalla Provincia che non deve abdicare a favore delle Agenzie.

In particolare deve tenere alta la guardia su formazione professionale per i lavoratori atipici, miglioramento delle condizioni di accesso e permanenza delle donne nel mercato del lavoro, sostegno alle piccole e medie imprese nella loro attività iniziale, aggiornamento professionale degli operatori sociali, promozione di una rete per la diffusione e sensibilizzazione sull'ambiente e le scelte ecocompatibili.

Penso che persone come Roberto, attente alle piccole cose ma anche al mondo globale, sensibili su temi che non sono personali ma generali, che credono davvero che si può fare qualcosa, ce ne siano poche. Al di là di qualsiasi colore politico (e in questo caso, l'espressione è particolarmente azzeccata!), credo che soprattutto a livello locale, provinciale, regionale, siano le persone che contino, e che debbano essere valorizzate. Credo che di persone che fanno il loro lavoro con passione e impegno, e che si mettono in gioco non per insediarsi su una poltrona chissà dove, ma per dare una mano dove sono cresciuti, ne siano rimaste poche. E, che stiamo dal suo "lato" o no, dobbiamo riconoscere che il Kuda è una di queste. E che certi temi dovrebbero essere priorità di tutti indistintamente.
Grazie Rossana

Il manifesto presto in giro

Dopo un processo non facile, ecco, in anteprima, il manifesto che userò durante la campagna elettorale. Ho scelto di tenere piccola la foto per dare più spazio ai cinque punti programmatici su cui mi impegno. Guardando in giro mi sembra che sempre di più si chieda il voto in bianco, affidando tutto il messaggio ad un simbolo di partito o ad un viso affidabile. Io chiedo dei voti su 5 elementi precisi e su quelli chiederò di essere valutato.Grazie a chi mi ha seguito nell'elaborazione grafica

Non pongo molta fiducia nei partiti.
Specie se a guidarli e` una visione ideologizzata della politica, che fa dire l'opposto di quanto dice l'avversario "a prescindere" dalla positività o meno della proposta.
Credo che la complessità umana non si possa categorizzare in schieramenti politici, e che debba prevalere l'attenzione alla persona rispetto ad interessi "vari".
Penso altresì che ci siano valori dai quali non si deve prescindere e che tali valori debbano essere sostenuti con gli strumenti del dialogo e dell'ascolto anche delle ragioni degli altri.
Credo pero` nelle persone, che quasi sempre fanno la differenza.
E ci sono alcune persone che conosco e che si stanno spendendo per far si che la politica guardi più al bene comune che al bene proprio. E tra questi c'è Roberto Codazzi, Kuda, che si candida per le provinciali a sostegno di Filippo Penati.
Il mio augurio (ma è una certezza) è che Kuda possa essere alfiere di una promozione umana in politica così come lo è stato in questi anni, in Italia e nel mondo, nella vita reale e in quella "seconda" della rete.

Grazie, Loris!

In questo periodo esiste un'area che sembra non vivere la crisi e la contrazione dell'industria italiana: è il campo dedicato alla produzione dell'energia rinnovabile. La prima industria che dovrebbe essere sostenuta è quella che produca Negawatt, cioè quella che realizza prodotti in parte diversi e di sicuro più efficienti di quelli attuali: si va da elettrodomestici ad alta efficienza, architettura bioclimatica, motori elettrici industriali ad alto consumo, trasformazione di plastiche in idrocarburi, co-generazione distribuita da biomasse, celle a combustibile e idrogeno, energia dai rifiuti con soluzioni innovative.
Vi è poi il campo delle auto elettriche, il presente dell'auto elettrica è poca cosa, per lo più confinata alle flotte aziendali e alle auto ibride, che affiancano ad un motore elettrico quello a combustione interna. Le previsioni però indicano una quota di mercato del 20-25% entro i prossimi 5-10 anni. Sono necessarie politiche locali come la liberalizzazione dei parcheggi per questo tipo di vetture, Ci vogliono centraline di ricarica distribuite nel territorio (in sicurezza) e una rete elettrica all'altezza.
Infine il campo della produzione di energia, finora concertata soprattutto sul solare fotovoltaico e termico. In questo campo la ricerca di personale è alta, il settore, dopo la grande espansione conosciuta negli scorsi anni in Italia, punta ancora a crescere inserendo negli organici delle aziende – sia produttori, che installatori e distributori - ingegneri, ma non solo. Nei cantieri, infatti, si richiedono anche periti con esperienza nelle tecnologie fotovoltaiche. Nella produzione e nella ricerca di nuovi materiali sono ricercati anche chimici e fisici. Mentre per lo sviluppo della rete commerciale ci si rivolge anche ad agenti provenienti da altri settori, con le conoscenze della tecnologia che trasforma l'energia solare in energia elettrica. Il mercato ormai è partito e forse si può anche spostare parte degli incentivi su altre forme di produzione, forse meno appariscenti, ma altrettanto (se non di più) efficaci.
Un esempio, che mi ha segnalato Giorgio Radelli, sono i cascami termici industriali: Lo sfruttamento di sorgenti termiche a bassa e media temperatura, e in particolar modo quelle da combustione di biomasse e dal recupero di cascami termici da processi industriali, ha avuto un costante sviluppo negli ultimi decenni, con un interesse che è andato aumentando di pari passo con la mutata sensibilità verso le problematiche del risparmio energetico e della salvaguardia dell’ambiente. In pratica si tratta di trasformare le caldaie industriali esistenti in sistemi cogenerativi di energia.
Insomma il settore potrebbe essere il motore (ecologico) che porterà la nostra provincia fuori dalla crisi, ma bisogna crederci ed investire in modo organico e mirato, senza tralasciare la formazione, basti pensare che ad oggi l'unico corso universitario dedicato in modo specifico all'argomento è a Roma, all'università di Tor Vergata. Eppure sarebbe una specializzazione interessante anche per i giovani milanesi.

Credo e voglio dare fiducia a Roberto Codazzi (noto blogghista col nick “kuda”) perché é persona sincera che ha costruito le sue basi sociali e umane “sul campo” nelle baraccopoli della Repubblica Dominicana e ha toccato con mano e vissuto in prima persona le conseguenze dell’egoismo e della brama smisurata e incontrollata dei soldi e del potere. Il kuda non é cresciuto in una famiglia e in un entourage di professionisti della politica abituati al patteggiamento, al compromesso, allo scambio, al calcolo, alla convenienza, al traguardo individuale ma ha dedicato, fin dai primi anni della sua attivitá sociale, la sua attenzione a chi si trova in condizioni di svantaggio rispetto alle amministrazioni cafone e razziste, rispetto allo sfruttamento bestiale di imprenditori senza scrupolo, rispetto al ricatto della droga. Ecco, credo ci sia bisogno di piú persone cosí piuttosto che di politici usciti dalle scuole di partito, dalle stanze delle lobby o dalle logge.

Auguri kuda

Grazie, derviscio.

Nei giorni in cui il Governo nazionale viola il diritto internazionale respingendo in Libia, dove non sono garantiti i diritti umani, persone che, disperate, si giocano tutto per lasciare la propria terra (il 50% delle persone che arrivano a Lampedusa invoca il diritto di asilo politico, non facendoli sbarca si vieta loro tale diritto), mi soffermo a pensare sulla comunità straniera in Italia.
Per storia personale e lavorativa mi sono trovato a combattere per i diritti civili e politici delle comunità immigrate. Il mio impegno, se verrò eletto in Provincia, è quello di presentare una mozione che chieda il diritto di voto per gli immigrati residenti, siano essi comunitari ed extracomunitari. Il Capitolo C della Convenzione di Strasburgo del 1992 lo prevede, già diversi comuni italiani l'hanno fatto senza aspettare il Governo nazionale.
Il primo passo verso un'integrazione vera è l'accesso ai diritti politici e alla possibilità di scegliere chi governa la cosa pubblica.


Qui tutta la puntata della trasmissione Presa Diretta

La strategia Rifiuti ZERO prevede un risparmio economico, ambientale, evita la costruzione di nuovi inceneritori, porta ad uso più consapevole e ponderato delle risorse del nostro pianeta. Si può implementare con cinque azioni:

1. Riduzione dei rifiuti. Esiste un programma europeo che si chiama Meno cento chilogrammi a testa di rifiuti, fattibile in uno o due anni con campagne spinte, vedete qua i vari modi, compostaggio domestico, azioni contro lo spreco di cibo, i pannolini lavabili, scoraggiare l’invio dei volantini, prodotti di vuoto a rendere, promozione dell’acqua del rubinetto e così via;
2. Ridurre di imballaggi inutili con una serie di accordi con le imprese facendo pressione dal livello locale, il vuoto a rendere, i prodotti alla spina, latte, cereali...;
3. Vendita dei materiali postconsumo, i negozi del riciclo, queste esperienze iniziate in Piemonte ha un valore educativo enorme, dando dentro a questi negozi vetro, lattine, plastica, ricevendo un bonus noi capiamo a livello educativo il valore che c’è dietro queste cose;
4. La raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale porta in pochi mesi al 65 – 85 % di raccolta differenziata, in alcune parti d'Italia con un microchip iniziano a fare la raccolta differenziata porta a porta con la tariffa puntuale per imprese e famiglie, paghi solo ciò che non ricicli;
5. La raccolta fuori casa. In ogni luogo della nostra vita pubblica bisogna fare la raccolta differenziata, scuole, teatri, in ogni posto, ospedali, in modo che a livello educativo questo venga ben impresso nella gente.



La strategia RIFIUTI ZERO è una delle cinque idee forti della mia proposta per le elezioni provinciali.

Oggi ho aderito alla campagna che chiede ai candidati alle elezioni del 6/7 giugno di impegnarsi perchè nella Pubblica Amministrazione si adotti il software libero da copyright. Questo significa un taglio netto dei costi delle licenze di utilizzo.

vota per il software libero! (banner)

Ogni tanto gli esponenti della Lega ci divertono con delle belle sparate, oggi è la volta di Matteo Salvini, un deputato che punta anche al Parlamento Europeo: "Molti milanesi non prendono o prendono malvolentieri i mezzi pubblici nelle ore serali come la 90-91 o la metropolitana verde viste le frequentazioni. Non vorremmo che fra qualche anno ci dovranno essere posti riservati alla gente per bene come i milanesi e gli italiani visto che altri non sono altrettanto educati, simpatici e carini".

Modestamente ho anch'io da dire qualche cosa su metropolitana e passante ferroviario:
1- il costo: il prezzo del biglietto per chi vive fuori Milano è eccessivo. Generalmente le stazioni sono più degradate e il costo di manutenzione della linea, essendo all'aperto sono decisamente più bassi, quindi: chiedo un biglietto unico metropolitano.
2- la frequenza: al di fuori delle fasce di punta si può attendere anche 25/30 minuti tra un treno e il successivo. ATM che punta ad una corsa ogni 90 secondi sulla linea rossa ha dimenticato le periferie che sopportano sempre più viaggiatori anche grazie alla crescita urbanistica degli ultimi anni.
3- la sicurezza: in alcuni tratti i binari avrebbero bisogno di essere sostituiti per evitare incidenti, la compagnia di trasporto ha recentemente deciso di limitare la velocità dei mezzi da 80 km/h a 30 km/h. Forse oltre ad investire tanto nel Meneghino bisognerebbe procedere ad una manutenzione non procrastinabile.
4- accessibilità: tutte le stazioni extraurbane non sono dotate di ascensori per i disabili. Cernusco ha preteso l'adeguamento della sua stazione, ma questo deve avvenire su tutta la linea metro e passante perchè carrozzine, passeggini e biciclette hanno diritto a muoversi.
5 - gli orari: recentemente ATM ha prolungato l'orario di funzionamento dei mezzi nel fine settimana fino all'una. Ma questo non avviene per le tratte extraurbane. Se si vuole proporre il trasporto pubblico come un mezzo realmente alternativo all'auto questo deve essere funzionante e disponibile nella maniera più ampia possibile. Inoltre non è possibile, per esempio, raggiungere Linate prima delle 6.30 di mattina. Gli orari di funzionamento dei mezzi pubblici vanno estesi per tutti.



Le campagne elettorali sono belle perchè alcuni politici di professione scoprono la vita comune così un'altra leghista candidata in provincia afferma: “Ho preso una volta la metropolitana e sembra l’inferno”. Forse la prendesse più spesso saprebbe anche cosa proporre per eliminarlo quell'inferno.

Io sono pronto a sostenere una politica che punti a finanziare, con soldi pubblici, la de-automobilizzazione delle città? Una politica neo-keynesiana di investimenti contro l'uso dell'automobile perchè dobbiamo incominciare a pensare ad una mobilità diversa, ridotta al minimo, organizzata per il bene dei nostri polmoni e la sicurezza dei pedoni. La Provincia di Milano è pronta!


Punto 8 del decalogo dei VERDI per la Provincia di Milano:
LA PROVINCIA IN BICI - Costruire 1.000 Km di nuove piste ciclabili. La rivoluzione delle due ruote: per andare al lavoro, a scuola, in giro.

La presenza dei Verdi in Provincia di Milano dal 2004 al 2009 si è caratterizzata per aver apportato un imponente contributo culturale, politico ed amministrativo alla maggioranza di centro sinistra (presieduta da Filippo PENATI) cui hanno fatto parte. Se dovessimo ancora spiegare: "a cosa servono i Verdi", come esempio potremmo portare quanto svolto negli ultimi 5 anni in quella sede; consci del fatto di aver fatto parte di una maggioranza composita e non di un monocolore verde.

In estrema sintesi:

* si è lavorato per l’adozione di un Piano di Governo del Territorio provinciale (PTCP) che tutelasse dalla cementificazione i Parchi e le aree agricole e rurali presenti in particolare nel Parco Sud Milano;

* per la realizzazione del progetto di Dorsale verde del Nord Milano con l'obiettivo di connettere e mettere a sistema i Parchi e le aree verdi che vanno dal Parco del Ticino a quello dell'Adda Nord;

* per la messa a punto del Piano MiBici (per estendere del 280% la rete delle piste ciclabili presenti in Provincia e portarla da 1.180 a 3.300 km). Gli investimenti in materia sono stati di 16 milioni di euro, realizzando 30 km di nuove piste e progettandone altri 70;

* per fissare il principio di non proliferazione degli impianti d’incenerimento, la realizzazione d’impianti a basso impatto ambientale, il rilancio della raccolta differenziata ed il riciclaggio dei materiali;

* per il sostegno e la diffusione dei processi di Agenda 21;

* per una corretta convivenza tra uomini ed aminali,

e per molto altro ancora che lascerei a voi aggiungere e/o commentare ;-)

PER ALTRI 5 ANNI CON I VERDI IN PROVINCIA DI MILANO

In allegato:

Relazione dell'Assessore Pietro Mezzi sul lavoro svolto:
http://www.pietromezzi.it/public/2009/01/cinque-anni-verdi.pdf

Attività svolte del Gruppo consigliare nel Blog del consigliere Andrea Gaiardelli:
http://andreagaiardelli.splinder.com/

Gente di Pioltello e Cernusco

Avete la possibilità di votare il Kuda.
L’ho conosciuto per la sua catena di blog contro l’abolizione delle detrazioni del 55% delle spese per il risparmio energetico nelle abitazioni.Ha sconfitto Tremonti… volete che non sconfigga Podestà? :-)

Il presidente della provincia è eletto a suffragio universale e diretto contestualmente alla elezione del consiglio provinciale. E fin qui è semplice.
E' proclamato eletto presidente della provincia il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi. Qualora nessun candidato ottenga la maggioranza si procede ad un secondo turno elettorale che ha luogo la seconda domenica successiva a quella del primo.

Ma veniamo alla questione dei partiti. Ogni candidato può essere sostenuto da uno o più partiti. Il numero di voti che ogni partito raccoglie su scala provinciale determina il numero di consiglieri che saranno eletti. In ogni collegio ogni partito presenta un solo candidato, nel mio caso, sulla scheda dei votanti a Pioltello e Cernusco, a fianco del simbolo dei Verdi ci sarà solo il mio nome.

Per determinare chi tra tutti i candidati nei Verdi verrà eletto in Consiglio Provinciale si guarderà quale tra i candidati, all'interno del proprio collegio, ha avuto la percentuale maggiori di voti. Chiaro no?

Alla vigilia del 25 aprile, data che è alla base della nostra democrazia, rendo pubblica la mia decisione di candidarmi con i Verdi alla carica di consigliere provinciale nel collegio 40 (Pioltello - Cernusco).

Ho scelto di concorrere in prima persona a queste elezioni perchè sono convinto che sia possibile influenzare positivamente l'opera delle istituzioni. Finora ho operato da esterno, promuovendo campagne e facendo da pungolo per chi amministra, ho apprezzato alcuni risultati ottenuti e contestato le scelte che non mi sembravano opportune. Ora mi metto in gioco con l'obiettivo di portare sul tavolo della discussione idee concrete e progetti realizzabili che parlino di ecologia e di lavoro.

Da un lato l'attenzione all'ambiente, alla sua conservazione e al suo miglioramento, dall'altro un occhio al lavoro, prima di tutti per le categorie più deboli. Non è una scelta improvvisata, viene al termine di un percorso di studi che dalla pedagogia mi ha portato a scienze politiche e poi allo studio dello sviluppo del territorio e da un'esperienza lavorativa divisa tra la cooperazione internazionale e quella sociale in Italia.

Un grande grazie a tutte le persone che vorranno condividere con me questa corsa.

Roberto Kuda Codazzi

Marcello Saponaro (consigliere regionale Lombardia)
Giordano Marchetti (vice-sindaco di Cernusco)
Mariangela Mariani (assessore Cernusco)
Fabio Colombo (consigliere comunale Cernusco)
Donato Scotti (consigliere comunale Cernusco)
Gianni Croce
Vilma Asperti
Rosella Comi
Fabio Battagion
Claudia Panciroli
Pietro Abbate
Mauro Grandi
Luca Cordini
Rita Mariani
Francesco Mino
Antonio Corbari
Roberta Bonamici
Alessandro Mazzuchelli
Stefano Comi
Roberta Campanella
Roberto Comi
Rossana Severgnini
Manuela Caniello
Jacopo Bettinelli
Mario Bassi
Loris Giuseppe Navoni
Lorenzo Merlini
Luciano Codazzi
Alessandro Orsi
Valentina Sargenti
Silvio Rotondi
Antonio Antidormi

se ti interessano i punti da me proposti e vuoi appoggiarmi nella candidatura ti prego di contattarmi.

Contatti

Puoi contattarmi lasciando un commento nel blog

oppure alla mail kudamadrid@yahoo.it

su Facebook

o via Skype: kuda.tk

Rifiuti

1.Rifiuti ZERO
La Provincia è competente in tema di rifiuti attraverso la programmazione e l’organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, la redazione e l’adozione dei piani di gestione dei rifiuti, con il concorso dei Comuni, sulla base dei contenuti della pianificazione regionale. Attualmente si registra una situazione per la quale molti paesi e città della Provincia hanno livelli di raccolta differenziata oltre il 60% mentre Milano si ferma al 40%; ciò porta alla costruzione di nuovi inceneritori e discariche, oltre che ad un consumo di risorse già limitate.
Il mio impegno è che la Provincia punti ad una strategia di Rifiuti ZERO, che, nelle parole del Presidente Barack Obama, corrisponde a: “Ridurre quantità e tossicità dei rifiuti che produciamo. Riusare contenitori e prodotti; Riparare ciò che si è rotto o donarlo a qualcuno che sia in grado di ripararlo. Riciclare il più possibile, includendo l’acquisto di beni prodotti con materiali riciclati.”

Lavoro ed energia

1.Creare un distretto delle energie rinnovabili
Nel corso degli ultimi anni la Provincia di Milano ha stanziato molti fondi per aiutare le aziende in crisi e per sostenere i lavoratori in situazione di difficoltà, ha inoltre avviato un processo di decentramento delle politiche del lavoro che dovrebbe portare ad una migliore vicinanza alle esigenze reali. La Provincia deve però anche saper guardare al futuro con lungimiranza attivando processi virtuosi e passando da politiche passive a politiche attive.
Il mio impegno è che la Provincia stanzi fondi necessari per la creazione di un distretto industriale specializzato nella produzione delle tecnologie legate alle risorse energetiche rinnovabili: solare, geotermico, idroelettrico ed eolico. Il mercato delle rinnovabili è in continua evoluzione e necessita di una ricerca continua, in questo la Provincia può essere il motore in grado di aggregare le forze presenti sul territorio.

Leggi l'analisi approfondita sull'argomento

Cooperazione sociale

1.+ forza alle Imprese Sociali
All’inizio degli anni ’80 nascevano le Cooperative Sociali che hanno permesso l’integrazione lavorativa delle persone più deboli rispetto all’accesso al mercato del lavoro. Ad oggi sono presenti in Provincia di Milano otre 130 cooperative che vanno sostenute poiché svolgono una funzione fondamentale di accoglienza e sostegno alle fasce di popolazione più in difficoltà. Dal 2006 è però possibile creare Imprese Sociali, un ente all’interno del quale realtà aziendali e del no-profit collaborano per stabilizzare le attività lavorative in cui sono presenti almeno il 30% di persone appartenenti alle categorie dello svantaggio.
Il mio impegno è che la Provincia sostenga la nascita di nuove Imprese Sociali per dare impulso alla cooperazione e poter generare un circolo virtuoso che porti ad una maggiore Responsabilità Sociale d’Impresa anche da parte del mondo aziendale.

Parchi e Territorio

1.Parchi + accessibili
La provincia di Milano ha riconosciuto 19 Parchi Locali di Interesse Sovracomunale e altri 4 sono in via di definizione, tra questi vi sono il Parco delle Cascine e il Parco Est delle Cave. Essi rivestono una grande importanza strategica nella politica di tutela e riqualificazione del territorio, inquadrandosi come elementi di connessione e integrazione tra il sistema del verde urbano e quello delle aree protette di interesse regionale, e permettendo la tutela di vaste aree a vocazione agricola, il recupero di aree degradate urbane, la conservazione della biodiversità la creazione di corridoi ecologici e la valorizzazione del paesaggio tradizionale.
Il mio impegno è che la Provincia garantisca l’accessibilità e la fruizione pubblica di questi parchi, finanziando i lavori di potenziamento dei percorsi ciclabili e pedonali e mettendo le aree al sicuro da possibili speculazioni edilizie. Proporrò la creazione di collegamenti fra diversi parchi in modo da fare ‘corridoi’ verdi o almeno ciclabili di sicuro accesso per chi li voglia fruire. Sarà così possibile fare potenzialmente molti km attraversando pezzi di provincia di parco in parco (una sorta di collegamento fra i vari PLIS, parchi delle cascine, ed altri parchi).

2. PTCP
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è lo strumento di pianificazione che definisce gli obiettivi di assetto e tutela del territorio provinciale, indirizza la programmazione socio-economica della Provincia ed ha valore di piano paesaggistico-ambientale. Il nuovo piano non è stato approvato dal consiglio provinciale uscente a causa dell'ostruzionismo del centrodestra, va approvato subito e confermato. Perché?
Perché il Piano punta a contenere il consumo di suolo, a dare più verde al nord Milano, a conservare le aree agricole milanesi, indica ai Comuni di riutilizzare le aree dismesse, di recuperare l’esistente e soprattutto vuole impedire nuove costruzioni nel Parco Sud.

Mobilità

1.Biglietto unico metropolitano
Viviamo in una delle zone più inquinate d’Europa, nel 2009 abbiamo già passato il limite di 35 giorni di polveri sottili in eccesso. Oltre il 40% del PM10 è causato dal traffico automobilistico. Il trasporto pubblico è l’unico via per ridurre l’inquinamento dell’aria e aumentare la qualità della vita degli abitanti. Attualmente esiste una sproporzione di servizio e di costo tra gli abitanti di Milano e quelli dell’hinterland, questi affrontano una spesa molto maggiore a fronte di una frequenza ridotta delle corse della metropolitana.
Il mio impegno è che la Provincia si faccia promotrice per l’introduzione del biglietto unico metropolitano che avrà validità per la stessa area omogenea, a prescindere dal mezzo o dai mezzi di cui ci si avvarrà per spostarsi e che porterà a una abbassamento dei costi per i pendolari
A sostegno di questo punto si può firmare la petizione on-line qui

2. Linate
L'aeroporto di Linate sorge ormai al centro di una zona densamente popolata che subisce i danni in termini di inquinamento dell'aria ed inquinamento acustico. Il Comune di Segrate continua ad approvare piani di lottizzazione a ridosso della struttura puntando a spostare le rotte sui comuni limitrofi. La gestione dell'aeroporto è in mano ad una commissione dalla quale sono esclusi molti dei comuni interessati dai disagi. Chiedo che comuni come Cernusco e Vimodrone che vengono sorvolati da un gran numero di voli possano accedere alla commissione, inoltre chiederò un ridimensionamento dei voli diretti a sud nelle ore destinate al riposo. Sono conscio che si tratta soltanto di un'azione palliativa, ma sarebbe un primo passo verso la direzione di ridimensionare lo scalo e ridurlo a city airport con vincoli che garantiscano i residenti.

3. Mobilità dolce
Costruire 1.000 km di piste ciclabili nella Provincia perchè la bicicletta sia un mezzo sicuro per andare al lavoro, a scuola, in giro. Ma la mobilità dolce sono anche mezzi pubblici di trasporto integrati con la possibilità di trasportare le biciclette in metropolitana (fuori dagli orari di punta), collegamenti orizzontali tra i paesi dell'hinterland, connessioni gomma (bus) rotaia (metro e passante) in grado di venire in contro alle esigenze di giovani e lavoratori, mezzi pubblici anche in orari notturni per chi lavora fino a tardi o esce la sera. Insomma un piano provinciale della mobilità dolce.

Chi sono

Roberto Codazzi, Kuda, classe 1980, sposato, educatore precario.
Un diploma di Liceo Scientifico e una Laurea in Scienze dell'Educazione con tesi sulla stupidità umana. Ma non mi sono fermato qui, durante i miei studi universitari sono stato a Madrid dove ho approfondito le strategie di lavoro con la comunità gitana e ho preso un Diploma universitario in Governance e Riforma dello Stato in America Latina. Rientrato in Italia mi sono specializzato con un corso in Pedagogia Immaginale e un Master in Sviluppo Locale e Qualità Sociale (Facoltà di Sociologia).

Dal 2003, anno in cui ho svolto il mio tirocinio universitario, frequento la Repubblica Dominicana appoggiando diversi progetti di cooperazione internazionale e accompagnando gruppi di giovani che vogliono impegnare in maniera diversa il loro tempo estivo. In quelle terre ho anche vissuto per un anno 2006/07 aiutando lo sviluppo di un laboratorio artigianale e lavorando con i giovani di alcune baraccopoli.

Dopo la laurea ho iniziato a lavorare nel campo dell'inserimento lavorativo prima con tossicodipendenti e alcolisti, poi con disabili e categorie particolarmente deboli. In questa attività ho conosciuto dal di dentro i sistemi provinciali di sovvenzionamento alle cooperative sociale e alle aziende in genere. Da un anno coordino due progetti di consulenza rivolti a aziende e cooperative che intendono assumere persone appartenenti alle categorie protette.

Da sempre mi interesso alle problematiche ambientali e da quando scrivo sul mio blog ho sostenuto diverse campagne, molte delle quali andate a buon fine come la difesa delle detrazioni del 55% per chi realizza lavori di miglioramento dell'efficienza energetica o la riduzione dei costi degli abbonamenti per le tratte extraurbane della metropolitana. Con l'aiuto di altri blogger ho elaborato una proposta di pacchetto blog-ambiente che contiene dieci piccole iniziative che potrebbero facilmente portare l'Italia alla Rivoluzione Verde, alcune sono in discussione in Parlamento.

Nel 2001 ero a Genova nelle manifestazioni che contestavano il G8 come luogo per la discussione di problematiche che in realtà coinvolgono tutti gli stati. Nel 2003 sono stato tra i promotori della campagna Pace da tutti i balconi contro la guerra in Iraq arrivando a distribuire a Cernusco oltre 3.000 bandiere della pace.

La mia vita politica attiva è nata all'interno della lista civica VIVERE Cernusco di cui faccio parte da oltre 10 anni. Per VIVERE ho sostenuto il recupero e l'istituzione del Parco delle Cave, un'attenzione particolare alle politiche giovanili, la difesa del territorio di Cernusco e dintorni dalle speculazioni edilizie e gestisco la comunicazione internet della lista. Ora sono pronto per portare le istanze di Cernusco e Pioltello in consiglio provinciale.