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Durante questo mandato sono nate le Agenzie per la Formazione, l'Orientamento e il Lavoro in Provincia di Milano. Per i non addetti ai lavori si tratta di sette aziende speciali costituite per il 33% da capitale provinciale e per il rimanente 66% da capitale dei comuni coinvolti; il loro compito è gestire tutta la partita relativa all'orientamento al lavoro, la formazione professionale e i centri per l'impiego, in maniera tangenziale toccano anche il discorso inserimento lavorativo per le categorie protette. La costituzione di queste agenzie hanno da una parte portato ad una semplificazione data dall'aver accolto al loro interno tutti i vari enti e consorzi comunali, dall'altra dovrebbe portare un maggiore radicamento con il territorio. Ma le Agenzie sono uno strumento, non la soluzione al problema della formazione e del lavoro.

In questo momento si possono registrare alcune criticità:
- la necessità di un rilancio della “cultura tecnico, tecnologica, scientifica, professionale”;
- la necessità di considerare l’istruzione e la formazione risorse produttive, non subordinate ad altre politiche;
- la necessità di un rinnovamento della cultura e della pratica formative, ciò che può essere possibile attraverso il confronto, la sinergia, l’integrazione (parola chiave quest’ultima) tra culture ed esperienze formative diverse;
- la necessità di dar vita ad una coerente ed efficace programmazione territoriale dell’offerta di istruzione e formazione attenta alle necessità dei territori ed alle loro caratteristiche e capace di fare dell’istruzione e della formazione leve per lo sviluppo ai vari livelli dei territori.

Una possibile risposta potrebbero essere i poli formativi, luoghi, cioè, dove si incrociano pubblico e privato: attraverso il Polo formativo si cerca, da un lato, di dare continuità e spessore all’offerta di carattere tecnico/tecnologico/professionale, dall’altro, di prendersi carico, per così dire, di tutta la formazione necessaria in rapporto ai settori produttivi/professionali volta a volta individuati.

C’è, però, bisogno di una “regia”, di un “luogo” capace di una visione ampia dei problemi da affrontare, un “luogo” che possa fungere da riferimento per l’insieme del sistema di istruzione formazione. E questo luogo non può che essere interpretato dalla Provincia che non deve abdicare a favore delle Agenzie.

In particolare deve tenere alta la guardia su formazione professionale per i lavoratori atipici, miglioramento delle condizioni di accesso e permanenza delle donne nel mercato del lavoro, sostegno alle piccole e medie imprese nella loro attività iniziale, aggiornamento professionale degli operatori sociali, promozione di una rete per la diffusione e sensibilizzazione sull'ambiente e le scelte ecocompatibili.

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