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Attualmente, dall'ultimo censimento di circa un mese fa, nella Cascina Bareggiate che si affaccia sulla Padana Superiore poco dopo l'Auchan risiedono abusivamente 193 persone, tutte di etnia rom, la maggior parte originarie della regione di Dolj. Per alcuni si tratta di un problema di sicurezza e di ordine pubblico, io sono convinto che prima di tutto si tratti di un problema di dignità umana. Prima ancora che immigrati, che potenziali ladri o malfattori, nella Cascina risiedono delle persone, giunte qui dopo gli sgomberi forzati effettuati da Decorato a Milano il quale non si è chiesto dove sarebbero andate centinaia di persone lasciate senza casa.

Lo sgombero non può essere la soluzione. Per citare don Colmegna, che si confronta quotidianamente con queste situazioni: «L'importante è stare nel mezzo, uscire da una logica di abbandono dei campi e della distinzione tra regolari e irregolari e riuscire, anche, a uscire da un clima di emergenza. Ma, dall'altra parte, è necessario condannare ogni barbarie e ogni situazione di inciviltà, anche quando resta confinata all'interno di un clan e non esce dai confini di un campo».

Una possibile via d'uscita sono i cosiddetti "Patti di Legalità" e di socialità già sperimentati con successo in altri campi del milanese: il patto vuol dire alla fine rivendicare l'importanza di creare un rapporto con questa gente, costruire percorsi di uscita in cui siano tutelati e avvantaggiati donne e bambini. Bisogna affrontare il problema della qualità dell'abitare, delle presenze temporanee nei campi e dell'inserimento scolastico e lavorativo di bambini e giovani. Se si percorre questa via sarà possibile restituire dignità alle persone e una normalità al Parco delle Cascine che deve intraprendere una strada di apertura alle città su cui si affaccia.

Rispetto a questo punto la Provincia può e deve giocare un ruolo decisivo mettendo a disposizione risorse economiche per acquisire parte dei terreni del Parco e attrezzarlo con percorsi ciclopedonali ed aree con panchine e tavole, provvedendo anche ad una adeguata piantumazione. In questo modo si metterà al riparo un grosso polmone verde da future speculazioni e si garantirà che sulla strada Padana Superiore non andranno ad insistere altri importanti centri abitativi che intaserebbero una direttrice già al limite del collasso.

Un ulteriore punto su cui mi impegno è quello dell'integrazione del Parco delle Cascine con altri istituti sovracomunali per garantire una maggiore stabilità al Parco, in quel modo, infatti, futuri piani di lottizzazione dovrebbero passare attraverso l'approvazione di diverse amministrazioni comunali.

2 Comments:

  1. claudio said...
    giusto kuda.
    dov'è finito il progetto del villaggio solidale di provincia e comune di cologno monzese?
    AdminK said...
    il villaggio solidale ha subito il taglio di fondi in regione, comunque era un progetto che prevedeva abitazioni vicino al compostaggio e lontano dal paese. io sono convinto che l'integrazione debba avvenire in appartamenti inseriti nel tessuto abitativo tradizionale, senza creare concentramenti.

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